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...l'avete fatto a me...

Aggiornamento: 25 apr 2023

"Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me"



Il 2020 è passato con il dramma del Covid-19; tuttavia, noi Suore di San Pietro Claver abbiamo pensato di concludere quest'anno con alcuni atti di Carità. Per questo motivo, il 24 dicembre 2020, Suor Jacinta ha preso l'iniziativa di distribuire i pacchi di cibo per i poveri che si registra-no qui a Roma, come segno della nostra unità e fratellanza con loro.

Come tutti sappiamo, il Natale è il tempo della condivisione: condividere la gioia dell'amore e la pace con tutti, in particolare con i poveri e gli oppressi. La mattina presto Suor Jacinta, con l'aiuto di Suor Primila e di Suor Blessing, ha cucinato riso e pollo e ha confezionato circa 85 scatole per il pranzo.

Dalle 10.30 del mattino, abbiamo aspettato che la gente venisse, ma a causa dell'isolamento e dei decreti ministeriali, non è potuta venire. Sono venuti solo 13 di loro. Li abbiamo aspettati fino a mezzogiorno: più tardi suor Jacinta ci ha suggerito di uscire a cercare i poveri che vivono sul ciglio della strada. Suor Perpetua ed io, raccogliendo i pacchi di cibo, ci riposammo e poi andammo ai bordi delle strade, distribuendo cibo ai bisognosi, soli, tristi che trovavamo.

Siamo partite da Vittorio Emanuele e poi ci siamo avviate verso Termini: ben presto tutte le confezioni di cibo furono distribuite. La seconda volta siamo ritornate a casa, abbiamo preparato altri pacchi di cibo e siamo andate nella zona intorno a Santa Maria Maggiore. La gente era così felice e contenta che potevamo vedere questa felicità sui loro volti.

Alcuni di loro l'hanno subito consumato e così potevano constatare quanto erano affamati. Ci hanno ringraziato con cuore sincero. Veden-doli felici, anch'io ho sentito la gioia interiore che faceva parte di questo atto di carità. Ricordo un vecchio, a cui avevo dato da mangiare, che vedendomi da lontano ha allungato le mani e mi stava aspettando. Appena ricevuto il pacco, si è messo a mangiare, mi ha ringraziato e mi ha detto che aveva fame già da due giorni.

Secondo la nostra tradizione claveriana, digiuniamo il 24 dicembre per il Natale. Ma questa volta c'era qualcosa di diverso. Il piacevole aroma del cibo delizioso ci tentava e ci faceva venire l'appetito, ma, nonostante ciò, volontariamente, abbiamo deciso di negarcelo e di sacrificarlo per il bene degli altri. Facendo sacrifici per il nostro fratello prossimo, abbiamo potuto fare questo piccolo atto di gen-tilezza con gioia: questo ha raddoppiato la nostra gioia per questo Natale, in un anno così diverso e difficile per tutti. Abbiamo potuto sentire che questo è ciò per cui Gesù è venuto. Come Gesù dice “che qualsiasi cosa voi facciate al più piccolo dei miei fratelli, la fate anche a me”.



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