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“Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo,

prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato.

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L'unicità della chiamata di Dio

 

Mi chiamo Sr. Joyfulmary Syiemlieh, provengo da Meghalaya, un bellissimo stato con molte colline e valli, situato nella parte nord-orientale dell'India. Appartengo alla Congregazione delle Suore Missionarie di San Pietro Claver, fondata dalla Beata Maria Teresa Ledochówska, con sede a Roma.

 

Vorrei condividere con voi come sono arrivata a realizzare questa bella vocazione di seguire Gesù più da vicino e di abbracciare la vita religiosa in risposta alla chiamata di Dio. Prima di tutto vorrei condividere con voi alcune informazioni sulla mia famiglia, la mia infanzia e la scuola. Sono nata in una "famiglia semplice ma piena di fede". I miei genitori, il papà Shortstarland Lyngkhoi e la mamma Probina Syiemlieh hanno dovuto lavorare tanto per prendere cura dei loro sei figli. Ho un fratello maggiore, ed io essendo la più grande tra le ragazze, ho la responsabilità di occuparmi del mio fratello minore e delle mie tre sorelle minori.

 

I miei genitori mi hanno mandata alla "Nativity Higher Secondary School", una scuola media inglese gestita da sacerdoti e suore diocesani. Ho studiato in questa scuola dalla scuola materna alle superiori X, e ho avuto varie esperienze. Di solito leggevamo la Parola di Dio ogni giorno durante l'assemblea, abbiamo avute varie attività durante la settimana come lo sport, i talenti e il processo di disciplina di se stessi. Poiché era una delle migliori scuole nella nostra parte, le classi superiori erano di alti livelli e naturalmente le suore responsabili erano molto severe. Questo ha creato in me un senso di antipatia verso le suore e ho sempre cercato di mantenere una distanza sufficiente da loro. Anche se non sono mai stata punita, ma i sentimenti erano sempre presenti. Le ho solo rispettate  salutandole, ma non sono mai stata coinvolta in conversazioni ravvicinate. 

Man mano che crescevo in età e ragione, ho gradualmente sviluppato una predilezione per l'aviazione e quindi volevo diventare una hostess. Così, sono diventata  membro dello Scout e le Guide nelle mie classi VIII, con la speranza di perseguire il mio sogno attraverso questo e di arrivare ad esso. Durante la mia iscrizione alle Guide, sono stata inviata per varie gare, allenamenti, trekking, tour nazionali, ecc. Ho sfruttato al meglio le opportunità e sono diventata leader del gruppo con molte partite in divisa. Ero davvero orgogliosa di poter raggiungere tanto quanto una giovane studentessa poteva desiderare, ed anche la mia famiglia era molto contenta dei buoni progressi ottenuti nella mia vita e i miei studi. Così, essendo membro delle Guide, nel 2011 il nostro gruppo è stato inviato in un campo nello stato di Nagaland per presentarci. Siamo stati lì nella scuola di San Giovanni sentendoci così bene con tutta la piacevole ospitalità delle suore e dei sacerdoti. Ci siamo davvero goduti il nostro soggiorno lì ed è stata una delle serate in cui c'era una festa di compleanno di uno dei sacerdoti, anche noi siamo stati invitati per la celebrazione così siamo andati ben vestiti con la nostra divisa. È stata l'occasione in cui ho parlato per la prima volta con le suore con apertura e le ho trattate come le nostre amiche e ho fatto loro molte domande. La nostra interazione con loro è stato meraviglioso che abbiamo mangiato insieme a loro. Proprio in questa occasione ho cambiato il mio pensiero di non assumere le suore come antipatia, anche ho creato in me una simpatia per loro, ho capito che loro sono molto disponibili, amabili e anche possono sorridere.

 

Quando è  giunta l’ora di tornare dal campo, siamo partiti dopo aver detto addio a tutti e alle suore comprese. Sulla via del ritorno a mezzanotte, mentre aspettavamo il treno, ci è capitato di vedere alcuni giovani che recitavano un dramma su Gesù in pubblico fuori dalla strada, oltre la stazione ferroviaria. Tanto erano entusiasti e ad alta voce volevano che tutte le persone che passavano di qua e di là potessero ascoltarli. Così, anche noi li abbiamo sentito bene e quel momento in cui parlavano di "Gesù non è venuto a chiamare i giusti ma i peccatori". L'avevo sentito, ma non l'ho mai preso sul serio. Cercavano di far penetrare queste parole nel cuore della gente, tutto quello che vedevo e prestavo attenzione era il loro agire e il loro zelo di farlo in pubblico senza timidezza o paura. Questo mi ha toccato perché ciò che amavano fare, loro facevano bene, lasciando dietro di sé tutti i loro sentimenti su ciò che la gente può dire o su come la gente può reagire. Si sono semplicemente concentrati sul loro ruolo e sullo scopo. In poco tempo è arrivato il treno e abbiamo continuato il nostro viaggio di ritorno a casa nostra.

 

I mesi passarono così presto, che era il momento di prepararmi per gli esami finali della scuola X e con tutto il duro lavoro mi sono concentrata sulla mia ambizione di diventare una hostess, ho fatto lo sforzo per superare gli esami. Ricordo che mio padre mi disse che è pronto a pagare per la intervista d'ingresso anche se costerà così tanto, ma solo se supero bene gli esami. Questo mi ha dato l'emozione di immaginare che sarò sicuramente una hostess senza alcuna esperienza di volo. La mia intenzione era di essere come volevo. Così, in attesa dei risultati, noi come amici ci siamo chiesti a vicenda cosa faremo dopo lo standard X. Ognuno di loro ha risposto secondo i loro desideri e le loro ambizioni e anch'io ho fatto lo stesso. Così, è stato durante questo periodo che ho pensato davvero a quello che volevo essere? Tutto quello che avevo in mente era davvero il mio desidero. Mi sentivo così sicura di sapere che so che sarò ciò che ho sognato e che mi è piaciuto di più. Ma a un certo punto, mi sono ricordata ancora una volta dell'esperienza che ho avuto dei giovani della stazione che hanno recitato il dramma e di quelle suore che ho incontrato e mi sono sentita così felice ogni volta che ho ricordato quell'incontro con loro. Mi ha dato davvero una sorta di gioia dall'interno. Ho iniziato a confrontare quelle suore della mia scuola e le suore che ho incontrato. Ho potuto vedere la differenza nella loro vita anche se hanno scelto lo stesso stile di vita. 

 

Ho iniziato a sentirmi bene con questo stile di vita e mi sono avvicinata alle suore. Ma ho avuto un problema che era nella mia testa, che se racconto del mio secondo desiderio di essere suora, tutti saranno sorprese perché tutti nella scuola mi conoscevano molto bene di chi ero e non possono immaginare che io sia una suora perché sono una persona molto loquace, abituata a vagare invece di andare in chiesa e tutta cosa della vita giovanile, e inoltre ho detto loro che volevo essere una hostess. Infine ho espresso il mio desiderio ai membri della mia famiglia e mia madre rimase scioccata perché non aveva mai sentito da me che avevo questo interesse, io invece parlavo in modo indesiderato delle suore perché erano molto severe. Quindi, mi ha detto che nessuna delle tue amiche voleva scegliere questa vita, quindi da dove hai avuto questa idea? Mi ha detto che sei troppo giovane per decidere su questa vita e se devi andare in convento devi fare tutte le cose da sola non sei capace di farlo, così mi ha consigliato di pensarci più tardi dopo i miei studi del 2° P.U.C. Lei ha pensato che il mio pensiero potrebbe cambiare in pochi anni. Anche mio padre fu sorpreso e mi disse che tutto quello che io dicevo è che volevo essere una hostess, ma ora perché questo cambiamento improvviso? Mio padre non era così felice di mandarmi in convento perché sono la figlia maggiore. Ho dovuto occuparmi della famiglia e guadagnare qualcosa per il futuro. Ma sono stata così certa con la mia decisione, anche se non sapevo nulla di questo modo di vivere e delle sue missioni. Tutto quello che sapevo che il mio cuore bruciava dentro di me per essere come quei giovani che erano zelanti nel diffondere la fede e come quelle suore che diffondevano la gioia e potevano cambiare la mente di molti che venivano a contatto con loro. 

 

Il mio forte desiderio mi sollevò in alto e non potevo più resistere e decisi di andare ad unirmi a quelle suore appena ricevuto i miei risultati.  Ho implorato mia mamma di mandarmi, ma lei mi ha detto che senza la consenso di papà, non è bene che io abbia bisogno anche del suo permesso. Alla fine, mio padre si è convinto e si è dichiarato d'accordo con me. Poi sono andata a dire al parroco che volevo andare in convento e raggiungere le suore dove sono andata al campo. Sentimi lui mi ha detto “sei sicura di voler provare questo stile di vita” perché raramente mi ha visto nella Chiesa. Mi ha suggerito di partecipare al campo vocazionale e mi ha detto di entrare alla Congregazione delle Suore Missionarie di San Pietro Claver a Bangalore, ma non ci saranno durante il campo, oppure se potete unirvi ad altre Congregazioni. Ho fatto come lui mi ha istruito e frequentato il campo e ho scelto ciecamente questa Congregazione senza conoscere il carisma, perché tutto ciò che ho sempre voluto è stare in convento e iniziare la mia vita proprio come loro senza conoscere nessuna di queste suore di questa Congregazione. Ho contattato queste suore (suor Selin, la superiora) e ho parlato con lei e hanno accettato di venire a prendermi dal mio villaggio e portarmi nel loro convento. Finalmente ho ricevuto anche i miei risultati e ho superato con buoni voti. Ero così felice che ho passato gli esami e le suore sono venute e mia madre e mio zio mi hanno accompagnata al convento, abbiamo viaggiato per quattro giorni in treno. 

 

Quando siamo arrivati al convento, potevo sentire un'atmosfera completamente diversa da quella di casa, perché c'era silenzio dappertutto. Mia madre sussurrò, mia cara figlia, sono ancora qui per i prossimi tre giorni nel caso in cui ti sentissi a disagio e mi dicessi che ti riporterò a casa, invece ero così felice di vedere tante suore. Finalmente è arrivato il giorno in cui mia madre e mio zio hanno dovuto tornare alla stazione, non ho detto una parola e mia madre ha capito che sono contenta della mia decisione, prima di dire l'ultimo saluto ho potuto vedere i suoi occhi pieni di lacrime perché so che lei mi ama e non potrebbe mai pensare di me che desidero una tale ambizione che costerà molto nella vita. Mi congedò da loro lasciando mia madre, anche se la separazione è stata così difficile soprattutto dai miei cari.

 

Da allora, la mia formazione è iniziata: due anni come candidata a Bangalore, un anno di postulato e due anni di noviziato e poco prima di poter fare la prima professione la mia cara nonna e la mia mamma sono morti. Ero di nuovo in un dilemma quando mia madre è morta perché ho le mie sorelle più giovani che erano molto piccole e nessuno era lì per prendere cura di loro, ho pensato di stare con loro a casa, ma Gesù mi ha rafforzato in questi momenti deprimenti e ha fatto crescere la mia fede in Lui, ricordando la mia prima gioia e il mio zelo di decidere e di volermi dedicare alla vita religiosa. Per questo ho scelto le belle parole della (Filippesi 3,8) "Considero tutto come spazzatura per guadagnare Cristo" per la mia prima professione religiosa del 6 luglio 2017 a Nagpur. Ora sono felice che per grazia di Dio in ogni decisione che ho preso nella mia vita, specialmente in tempi di prove, Egli non mi ha mai abbandonata. Egli è veramente la Via , la Verità e la Vita. Dopo la mia prima professione sono stata rimandata a Bangalore per prendere cura dei bambini delle baraccopoli per quasi un anno e ora sono attualmente nella Casa Generalizia a Roma.

Sr. Joyful Mary

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